Vi racconto l'evento sull'ENDOMETRIOSI




Eccomi qui a raccontare, per chi non c'era, come è andato l'evento di sabato scorso, un incontro interessante senza ombra di dubbio.
Si è aperto con la presentazione dell'Ape Onlus da parte di Cecilia Santoro, referente per il gruppo di volontarie di Verona.
L'associazione è costituita da tutte volontarie che hanno esperienza diretta con la malattia e che come obiettivo primario ha quello di diffondere informazioni e creare consapevolezza su questa patologia, a tal proposito vengono organizzati infatti eventi su tutto il territorio e, ogni gruppo di volontarie presenti in molte regioni d'Italia, programma incontri di auto mutuo aiuto aperti alle donne affette da endometriosi.
E' possibile conoscere meglio l'ape onlus tramite il sito ufficiale www.apeonlus.it o su facebook.

Dopo questa presentazione, la referente ha passato la parola al Dottor Stefano Landi, ginecologo specialista in ostetricia e ginecologia, (riconosciuto come esperto internazionale di endometriosi) presso l’Ospedale "Moriggia Pelascini" di Gravedona ed Uniti (CO).

Il Dottor Landi ha affrontato il tema dell'endometriosi dando un'impronta diversa rispetto alla solita conferenza, secondo lui "praticamente tutte le donne soffrono di endometriosi, magari in forma lieve!".

Con questa frase, che ha colpito molte delle donne in sala, il medico ha voluto sottolineare che avere l'endometriosi non equivale necessariamente ad avere una vita -passatemi il termine- schifosa.
Il problema lo si ha quando purtroppo il dolore crea limitazioni alla vita quotidiana ma ciò che conta è affidarsi a medici "super specialisti" che sapranno aiutare la paziente a trovare il giusto equilibrio per stare meglio!
Ha ribadito più volte questo concetto ed è veramente così, potrei portare, oltre che la mia esperienza, quella di molte altre donne che conosco, quindi rivolgetevi a chi conosce questa patologia.

Oltre a questo, che in sostanza voleva essere un consiglio sul non spaventarsi se si scopre di essere affette da endometriosi, ha dato informazioni dettagliate su cos'è, dove si localizza, come si può curare.

Un altro problema affrontato e legato all'endometriosi è l'adenomiosi, ossia, in parole forse troppo semplicistiche, "endometriosi che si è infiltrata all'interno dell'utero" e per questo risulta più complessa la sua totale radicazione.

Ha concluso accennando ai LEA, cioè l'esenzione per le malattie croniche.
Tale procedimento sarà a disposizione solo per le donne che hanno avuto una diagnosi di endometriosi al terzo e quarto stadio.
Il ginecologo consegna alla paziente un certificato e poi si dovrà presentarlo al proprio distretto sanitario per ottenere il codice di esenzione.
Sembra tutto bello e molto semplice ma purtroppo la questione è molto articolata. Ci sono donne che hanno avuto diagnosi di endometriosi a stadi "più bassi" ma che soffrono con dolori allucinanti e, anche loro, avrebbero tutto il diritto di avere l'esenzione per gli esami ai quali devono sottoporsi.

Sul tema dell'endometriosi si potrebbe parlare per ore ma questo post non ha l'intento né la presunzione di sviscerare un argomento così delicato e personale.

Se qualcuno fosse interessato alla cosa e desidera saperne di più, può contattare l'associazione ape onlus oppure scrivere direttamente a me, al mio indirizzo mail irene.nordio@gmail.com.

Commenti

Post più popolari